

Laura Bianchi, 'Two legs and my harm', acquerello e matita su carta, 21x14.8 cm
La mia pratica nasce da una narrativa personale e intima, in cui la relazione con il medium è tanto importante quanto i riferimenti a cui attingo.
La figura umana è un soggetto ricorrente nella mia ricerca e pratica. Il mio approccio al corpo è spesso sentimentale, nella misura in cui tendo a concentrarmi su aspetti riguardanti la mortalità e la fragilità, con uno sguardo nostalgico.
L’allegoria – intesa come forma non letterale – è sempre stata una fonte preziosa di ispirazione nella mia ricerca. Attraverso il mio lavoro, cerco di evocare piuttosto che descrivere. Il disegno, che è sempre stato al centro della mia pratica, mi permette di sviluppare il lavoro in modo fluido e spontaneo, segno dopo segno, in una ripetuta iniziazione messa in scena sulla superficie del foglio.